Incredibile ma vero è arrivata l'estate anche qui! Come sono cambiate le cose... l'hanno scorso a quest'ora ero gia' un carboncino, non mi fermavo un attimo e avevo un sacco di vestiti nuovi; quest'anno sono bianca come un cencio, sono nel mio giardino (!!!) a scrivere email mentre mi bevo un bicchiere di latte (???) e sono a mala pena riuscita a trovarmi un paio di camicie decenti per andare a lavorare d'estate...
mah! quando sono immersa nella routine quotidiana la vita qui mi piace proprio tanto, avere una casa tutta mia col giardino, avere un bel lavoro che mi piace e mi da' soddisfazione, essere a giro ogni week-end in città diverse d'Europa... quando guardo il calendario pero' mi prende male: E' IL 18 DI LUGLIO! ed è solo una settimana che ho le scarpe aperte e vado a lavorare senza maglione, il 15 d'agosto ho un meeting alle 9 (e non è al mare a preparare i gavettoni) e tra un po' mi devo mettere all'anima di comprarmi una macchina perchè qui d'inverno nevica di brutto e da novembre le strade iniziano a ghiacciare!
Ho fissato le mie prime ferie! a metà dicembre me ne vado 10 giorni a New York a fare shopping natalizio! Per lavoro poi mi farò un altro giretto in america a novembre, dovrebbe essere una settimana a Cincinnati, ma spero di riuscire a conoscere nel frattempo qualcuno in California così da avere una scusa per fare un salto anche lì!
Per ora è tutto, il sole se ne sta andando e inizia a fare freddino...
mercoledì 18 luglio 2007
lunedì 16 aprile 2007
L'Inglese sta per traslocare in Germania, accingendosi quindi a diventare la Tedesca.
La sottoscritta ha appena preso una settimana di ferie e un carissimo biglietto del treno per andare in cruccolandia ad assistere la futura ex inglese nella presa di possesso della nuova e forse provvisoria casetta (orerazione che consiste nell'acquisto di inutilissimi accessori ed ingobranti elettrodomestici quali la macchina del pane).
La sottoscritta avrebbe potuto risparmiare tempo e soldi se avesse preso un aereo, ma la paura di volare ha avuto il sopravvento perfino sui braccini corti della svizzerotta...
La sottoscritta ha appena preso una settimana di ferie e un carissimo biglietto del treno per andare in cruccolandia ad assistere la futura ex inglese nella presa di possesso della nuova e forse provvisoria casetta (orerazione che consiste nell'acquisto di inutilissimi accessori ed ingobranti elettrodomestici quali la macchina del pane).
La sottoscritta avrebbe potuto risparmiare tempo e soldi se avesse preso un aereo, ma la paura di volare ha avuto il sopravvento perfino sui braccini corti della svizzerotta...
domenica 18 febbraio 2007
E' l'ora di pranzo
Mentre dall'Inghilterra arrivano racconti di profumatissimi e gustosissimi pani sfornati dalla novella donnina di casa, qui si digiuna e si programmano pulizie approfondite di quel simil porcile chiamato casa....
giovedì 11 gennaio 2007
Arrivo ioooooo
Be'... cari amici della Livietta, è finita la pacchia! Vi eravate abituati ad aprire queto blog e a trovare un sacco di cose intelligenti, tra l'altro commentate da persone intelligenti (che poi sareste voi) e invece adesso troverete post scritti in maniera sgrammaticata, poco chiari e nemmeno troppo divertenti. E ricordatevi che la colpa è della Livia e della Livia soltanto, che mi ha invitato a partecipare!
Poi tra l'altro adesso sono anche disoccupata quindi tempo da dedicare a questo nuovo 'hobby' ce l'ho!
Allora un saluto e un buon 2007 a tutti!
A presto
Poi tra l'altro adesso sono anche disoccupata quindi tempo da dedicare a questo nuovo 'hobby' ce l'ho!
Allora un saluto e un buon 2007 a tutti!
A presto
domenica 3 dicembre 2006
Cose da fare con la febbre (alta)
Ah! Le liste!
- Telefonare, mentre la febbre sta salendo, al proprio capo per comunicargli che il giorno successivo probabilmente non si andrà a Roma, senza assumere una voce sufficientemente devastata ("vabbè, metti comunque la sveglia e guarda come ti senti domattina" "...ma ha già 38!" "Non hai la voce da persona che ha 38, non ti misurare la febbre domattina");
- Telefonare, piangendo, alle 4 e spiccioli di mattina alla propria madre piangendo come una fontana in preda a delirio da febbre;
- Trasferirsi dalla genitrice per farsi servire e riverire;
- Alzarsi alle 3 di mattina per cercare in casa della propria madre uno spazzolino da denti e una spazzola, soprattutto quando il medico si è raccomandato di stare molto attenti perchè con 40 di febbre la pressione è moooolto bassa e si rischia di battere capocciate a giro per la casa;
- Fare incubi sulla riunione a Roma a cui non si è andati per i sensi di colpa;
- Scappare appena nuovamente capaci di intendere e di volere da casa della genitrice;
- Leggere i bugiardini delle medicine e accusare TUTTI gli effetti indesiderati;
- Leggere i bugiardini di tutte le medicine, rendersi conto che l'antibiotico va preso ogni otto ore e organnizzarsi degli orari assurdi;
- Impastare un chilo di farina pensando di riempirsi il freezer di scorte di pane e ricadere disfatti sul divano;
- Guardarsi di fila 4 puntate di Roma, 5 di Weeds e una di Big Love;
- Impuzzolentire la casa con un pentolone di marmellata di cipolle;
- Non vedere l'ora di tornare in ufficio;
- ....
lunedì 23 ottobre 2006
Già lunedì mattina
Il mulo esce per andare in ufficio: sacchetto col pranzo, regalino per la mamma (un quintale di panni da lavare), zaino di yoga, ..., aspetta, rientro: ho dimenticato il librino per la pausa pranzo (molto carino tra l'altro) , il sacchetto della spazzatura, il vetro, no, il vetro lo porto domani ... c'è tutto? boh, si, forse. Mamma, eccoti il regalino, sisi, ciao, grazie.
Bum (la porta della mamma). Bum (il portone).
...
Trunctrunc (la porta dell'ufficio). Ecco: il sacchetto del pranzo qui, la borsa la, lo zaino di yoga e la giacca qui...
Dove cavolo ho lasciato la spazzatura?!?!?!?
Bum (la porta della mamma). Bum (il portone).
...
Trunctrunc (la porta dell'ufficio). Ecco: il sacchetto del pranzo qui, la borsa la, lo zaino di yoga e la giacca qui...
Dove cavolo ho lasciato la spazzatura?!?!?!?
martedì 10 ottobre 2006
Orgoglio femminile
Il mio orgoglio femminile non ha retto all'ordine, alla pulizia e all'organizzazione delle case (soprattutto di maschietti) viste ultimamente. Basta, mi son detta. E ho comprato aspirapolvere, forno a microonde. Basta, mi son detta e mi sono imposta di smettere di fare la spesa nel frigo di mia madre, di rispettare turni di pulizia, di prepararmi deliziosi pranzetti da portare in ufficio e succulente cene da scongelare. Basta, mi son detta. E mi son comprata l'ennesimo paio di scarpe.
mercoledì 20 settembre 2006
Era un sacco di tempo fa. La mia nonna paterna era in fin di vita in un letto di ospedale. Ho visto per la prima volta mio padre ubriaco. Anche se non lo voleva ammettere, sapeva benissimo che La Nonna (la lettera maiuscola è minimo sindacale) stava per lasciarci, idem mia madre per la quale La Nonna era una specie di mamma italiana e non la classica suocera (o nel caso specifico ex-suocera) rompicoglioni. E questa, assieme alla mia laurea, è l'immagine più bella e commovente che ho dei miei genitori assieme: due adulti ubriachi-tristi-genitori che si vogliono bene e che si raccontano non i più profondi ma quasi cazzi loro e si sfogano e tirano fuori tanto (perchè tutto, diciamocelo, sarebbe troppo. troppo strappalacrime, forse, e poco realistico. Quella sera nessuno ha dormito abbracciato alla tazza del cesso).
Era un po' di tempo fa. Fine di una bella ma troppo lunga storia d'amore della sottoscritta. Vari invaghimenti. Chiacchierate lunghe su vita sentimentale e sessuale della sottoscritta con l'Augusto genitore. "Se tua figlia ti raccontasse certe cose....", "Se ne parla! Tranquillamente, che ti credi?"...
Era forse un'ora fa. Usciti dal teatro del sale, allegrotta io, decisamente alticcia la genitrice (colpa anche del grappino post-tutto usato come idraulico liquido), si inizia la disperata ricerca dell'accendino. E le risate di tipo adolescenziale per l'accendino genitoriale in tasca e quello filiale in mano. E le ginocchia piegate per la pipì che incombe. E la sottoscritta che decide di scortare l'alticcia genitrice fino al portone di casa.
Sto invecchiando: testimoni quei tre capelli bianchi in bella vista sulla mia capoccia.
Era un po' di tempo fa. Fine di una bella ma troppo lunga storia d'amore della sottoscritta. Vari invaghimenti. Chiacchierate lunghe su vita sentimentale e sessuale della sottoscritta con l'Augusto genitore. "Se tua figlia ti raccontasse certe cose....", "Se ne parla! Tranquillamente, che ti credi?"...
Era forse un'ora fa. Usciti dal teatro del sale, allegrotta io, decisamente alticcia la genitrice (colpa anche del grappino post-tutto usato come idraulico liquido), si inizia la disperata ricerca dell'accendino. E le risate di tipo adolescenziale per l'accendino genitoriale in tasca e quello filiale in mano. E le ginocchia piegate per la pipì che incombe. E la sottoscritta che decide di scortare l'alticcia genitrice fino al portone di casa.
Sto invecchiando: testimoni quei tre capelli bianchi in bella vista sulla mia capoccia.
martedì 12 settembre 2006
Poco prima delle nozze (Cronache da un matrimonio/5)
La sera prima del matrimonio gli sposi dormono separati, ergo la sposa va a dormire dalla futura suocerigna . Ergo ansia, emozione, ultimi preparativi (e coinquilini pelosi degli ex futuri sposi) si trasferiscono al pianerottolo di Livietta e genitrice.
La genitrice, in un momento di stanchezza mi supplica di non sposarmi mai. Ma poi, sotto sotto si diverte a rompere i coglioni, organizzare, depilare sposa e testimone, guardarmi impacchettare riso, vedersi passare per casa parenti pisani, parenti fiorentine nonchè truccatrici, assistere a sventolii di mani smaltate ecc ecc.
E in fondo, anche se l'ho fatta puzzolente, mi sono divertita (e non poco!) anche io.
La genitrice, in un momento di stanchezza mi supplica di non sposarmi mai. Ma poi, sotto sotto si diverte a rompere i coglioni, organizzare, depilare sposa e testimone, guardarmi impacchettare riso, vedersi passare per casa parenti pisani, parenti fiorentine nonchè truccatrici, assistere a sventolii di mani smaltate ecc ecc.
E in fondo, anche se l'ho fatta puzzolente, mi sono divertita (e non poco!) anche io.
Il vestito della testimone (Cronache da un matrimonio/4)
La testimone aveva un sacco di cose a cui pensare e da fare e si è dimenticata di pensare al vestito al momento opportuno. E lo ha detto alla famiglia. E la famiglia ne ha fatto una tragedia. E alla testimone è passata la voglia di andare per negozi di vestiti e ha tirato fuori la sua unica passione veramente femminile e s'è fatta tutti i negozi di scarpe. Più e più volte. E si è comprata delle bellissime scarpe di vernice rossa con un bel tacco sette (più o meno).
E alla fine, col suo travestimento, è riuscita pure a non farsi riconoscere da qualcuno.
E alla fine, col suo travestimento, è riuscita pure a non farsi riconoscere da qualcuno.
sabato 2 settembre 2006
Qualcosa di... (Cronache da un matrimonio 3)
Si dice che la sposa debba indossare:
- qualcosa di nuovo
- qualcosa di vecchio
- qualcosa di prestato
- qualcosa di blu
Qualcosa di nuovo è facile: il vestito.
Qualcosa di vecchio: anche questo può essere facile, basta andare sulla biancheria.
Qualcosa di blu. Che si fa? Matrigna dello sposo e testimone dello sposo partono alla ricerca delle mutande blu. Nonostante la penuria di negozi aperti e le pretese della cognata le troviamo, sono nostre. Blu, cotone, tre civette e la scritta "ambarabà ciccì coccò". Perfette per la prima notte di nozze, sensualissime. Ci giriamo: i boxer blu, con una civetta e la scritta: "I'm a nocturnal animal". Non resistiamo: le mutande blu le avrà pure lo sposo, così è deciso!
Qualcosa di prestato. Che cacchio si presta alla sposa? Collana? Dice che poi sembra un albero di natale. Mutande? No, quelle sono blu e regalate. Scarpe? Ma neanche... Orecchini? Fatti apposta per lo sposalizio, non se ne parla nemmeno. La matrigna tira fuori dal cappello la cazzata risolutoria, non sia mai che il matrimonio vada a puttane per un qualcosadiprestato ignorato! La matrigna (ormai suocerigna) cuce un bottone sulle mutande blu che si farà rendere poi!
La cucitura è risultata poi inutile, visto che la sposa ha deciso che con la mia collana di perle non sembrava affatto un albero di natale, ma solo una bella sposa.
Qualcosa di vecchio: anche questo può essere facile, basta andare sulla biancheria.
Qualcosa di blu. Che si fa? Matrigna dello sposo e testimone dello sposo partono alla ricerca delle mutande blu. Nonostante la penuria di negozi aperti e le pretese della cognata le troviamo, sono nostre. Blu, cotone, tre civette e la scritta "ambarabà ciccì coccò". Perfette per la prima notte di nozze, sensualissime. Ci giriamo: i boxer blu, con una civetta e la scritta: "I'm a nocturnal animal". Non resistiamo: le mutande blu le avrà pure lo sposo, così è deciso!
Qualcosa di prestato. Che cacchio si presta alla sposa? Collana? Dice che poi sembra un albero di natale. Mutande? No, quelle sono blu e regalate. Scarpe? Ma neanche... Orecchini? Fatti apposta per lo sposalizio, non se ne parla nemmeno. La matrigna tira fuori dal cappello la cazzata risolutoria, non sia mai che il matrimonio vada a puttane per un qualcosadiprestato ignorato! La matrigna (ormai suocerigna) cuce un bottone sulle mutande blu che si farà rendere poi!
La cucitura è risultata poi inutile, visto che la sposa ha deciso che con la mia collana di perle non sembrava affatto un albero di natale, ma solo una bella sposa.
giovedì 31 agosto 2006
Il trionfo del kitch (Cronache da un matrimonio/2)
Il kitch ha avuto il sopravvento sulla tribù (o almeno su parte di essa).
Il kitch si è manifestato soprattutto nei seguenti oggetti:
Il kitch si è manifestato soprattutto nei seguenti oggetti:
- torta a piani
- sposini all'ultimo piano della torta a piani
- cestino porta-bomboniere bianco con tulle pesca e fiorellini bianchi (assemblato in casa per l'occasione)
La torta a piani
La torta la fa la matrigna dello sposo. Il ristorante non ce la fa, lo sposo all'idea del dolce fatto dalla matrigna è andato in brodo di giuggiole, le nostre pasticcerie preferite riaprono oggi e il matrimonio è dopodomani, per motivi di temperatura le torte gelato del nostro gelataio preferito sono da scartare.
Se si fa, si fa per bene. Quindi si fa a piani. Ma se si fa a piani, tutti uguali? E il vassoio a piani? E le decorazioni? E chi la porta? E quando la si porta?
Gli sposini
Se kitch deve essere, non possono mancare gli sposini. Alla commessa del negozio di roba ridicola da cerimonia è stato chiesto: "una coppia di sposini da torta di nozze di cattivo gusto, che costino il giusto". Per otto euri, non ci possiamo lamentare, anche se avrei voluto qualcosa di più eccessivo.
Il cestino porta-bomboniere
E' un vecchio cestino piccino piccino. Che è stato riverniciato e ridecorato con fiorellini bianchi e tulle arancione. Una cosa veramente disgustosa. E soprattutto, adesso per le uova sode di pasqua, la tribù avrà un cestino bianco con tulle e fiorellini.
La torta la fa la matrigna dello sposo. Il ristorante non ce la fa, lo sposo all'idea del dolce fatto dalla matrigna è andato in brodo di giuggiole, le nostre pasticcerie preferite riaprono oggi e il matrimonio è dopodomani, per motivi di temperatura le torte gelato del nostro gelataio preferito sono da scartare.
Se si fa, si fa per bene. Quindi si fa a piani. Ma se si fa a piani, tutti uguali? E il vassoio a piani? E le decorazioni? E chi la porta? E quando la si porta?
Gli sposini
Se kitch deve essere, non possono mancare gli sposini. Alla commessa del negozio di roba ridicola da cerimonia è stato chiesto: "una coppia di sposini da torta di nozze di cattivo gusto, che costino il giusto". Per otto euri, non ci possiamo lamentare, anche se avrei voluto qualcosa di più eccessivo.
Il cestino porta-bomboniere
E' un vecchio cestino piccino piccino. Che è stato riverniciato e ridecorato con fiorellini bianchi e tulle arancione. Una cosa veramente disgustosa. E soprattutto, adesso per le uova sode di pasqua, la tribù avrà un cestino bianco con tulle e fiorellini.
martedì 29 agosto 2006
Addio al celibato (cronache da un matrimonio/1,5)
Reduce dal mio primo addio al celibato. Non come coniglietta che esce fuori dalla torta, ma come testimone dello sposo. Quindi: birra, ricordi di ex fidanzate e niente tacchi alti.
Update: Mi sono girata e chiusa da sola la prima sigaretta decente (nonostante la birra)
Update: Mi sono girata e chiusa da sola la prima sigaretta decente (nonostante la birra)
sabato 26 agosto 2006
Cronache da un matrimonio/1
Premetto: quando mi son laureata, mio padre mi ha regalato un anello con la data del fatidico giorno, perchè "una laurea è per sempre. Un matrimonio? Non è detto".
Questo è il contesto in cui il mio fratellone e la mia imminente cognata hanno annunciato le loro nozze.
Matrimonio in comune, pranzo informale in famiglia, niente partecipazioni, niente bomboniere, ...
Qui si pensava che le cose sarebbero andate liscissime: si va in comune tutti assieme, si fa un po' di casino, per l'occasione ci si comprano un paio di scarpe e si va dal parrucchiere. Cose così.
E invece no. Non facevo i conti con alcune cosette.
Tipo: l'ultimo matrimonio nella tribù risale a 30 anni fa (quasi tondi) e non se ne vedono altri all'orizzonte.
Tipo: un po' di gente (e per fortuna non siamo una famiglia numerosa) si è fatta prendere un po' la mano.
Tipo: ogni cosa diventa una mezza tragedia o causa di accese discussioni.
La prima in ordine di tempo, il rinfresco. L'ultima, il vestito della testimone (nonché la sottoscritta). Passando per il vassoio della torta, il vestito della sposa che non arriva, i regali e le bomboniere.
Questo è il contesto in cui il mio fratellone e la mia imminente cognata hanno annunciato le loro nozze.
Matrimonio in comune, pranzo informale in famiglia, niente partecipazioni, niente bomboniere, ...
Qui si pensava che le cose sarebbero andate liscissime: si va in comune tutti assieme, si fa un po' di casino, per l'occasione ci si comprano un paio di scarpe e si va dal parrucchiere. Cose così.
E invece no. Non facevo i conti con alcune cosette.
Tipo: l'ultimo matrimonio nella tribù risale a 30 anni fa (quasi tondi) e non se ne vedono altri all'orizzonte.
Tipo: un po' di gente (e per fortuna non siamo una famiglia numerosa) si è fatta prendere un po' la mano.
Tipo: ogni cosa diventa una mezza tragedia o causa di accese discussioni.
La prima in ordine di tempo, il rinfresco. L'ultima, il vestito della testimone (nonché la sottoscritta). Passando per il vassoio della torta, il vestito della sposa che non arriva, i regali e le bomboniere.
mercoledì 26 luglio 2006
Si parte!
Tanto si sarebbe voluto scrivere, qui e altrove. Ma s'è lavorato troppo, dormito troppo poco, cazzeggiato a sufficienza.
Non si sa in quanti, si sa più o meno come e più o meno quando. Domattina mi metto in macchina: tenda, sacco a pelo, crema solare e librini sono già nella borsa. In direzione Sicilia. Poi si vedrà.
Non si sa in quanti, si sa più o meno come e più o meno quando. Domattina mi metto in macchina: tenda, sacco a pelo, crema solare e librini sono già nella borsa. In direzione Sicilia. Poi si vedrà.
domenica 2 luglio 2006
Mi sta abbandonando
Qui siamo quasi in lutto: il pc dell'ufficio, quello su cui faccio finta di fare la programmatrice da qualcosa più di un paio d'anni, mi sta abbandonando. Stiamo cercando di espiantare con molta difficoltà migliaia (giuro) di mail, rubrica, documenti copia-incollati con tanto impegno, appunti, bozze di relazioni, backup di vecchi lavori, manuali e password, vignette di giannelli, le foto dei miei gatti,....,ma soprattutto: la cartella CACCA da mezzo giga in basso al centro sul desktop!
giovedì 22 giugno 2006
Qui (e altrove) si difende il diritto dei bambini turchi a conoscere la quintessenza del messaggio puesco.
mercoledì 21 giugno 2006
In una serata di abbrutimento (non del tutto riuscita, avevo pure un filo di trucco in faccia) con una mia amichetta, vale a dire serata a birra, burraco, ciane e tv, ho risentito la canzone finale del regista di matrimoni.
S'è deciso all'unanimità che la prossima volta che qualcuno ci chiede il significato di questo film, gli si risponde semplicemente "l'innominato riesce a portarsi a letto Lucia."
S'è deciso all'unanimità che la prossima volta che qualcuno ci chiede il significato di questo film, gli si risponde semplicemente "l'innominato riesce a portarsi a letto Lucia."
domenica 11 giugno 2006
Vicini di casa
Vivere sullo stesso pianerottolo della propria genitrice, soprattutto quando la genitrice tende ad essere non invadente, ha un sacco di vantaggi.
Può capitare di fare, in casi di emergenza, la spesa direttamente nel frigo della propria vicina.
Può capitare di sentirsi sole e di raggomitolarsi sul divano della mamma col gatto sui piedi e un fazzoletto moccicoso tra le mani, senza sentirsi in obbligo di dare spiegazioni.
Può capitare però anche di trovare sul tavolo (previa telefonata per chiedere autorizzazione a varcare la soglia in propria assenza) un bel girasole. E di trovare accanto al girasole un post-it con scritto "Questo fiore starebbe più volentieri in una casa pulita".
Può capitare di fare, in casi di emergenza, la spesa direttamente nel frigo della propria vicina.
Può capitare di sentirsi sole e di raggomitolarsi sul divano della mamma col gatto sui piedi e un fazzoletto moccicoso tra le mani, senza sentirsi in obbligo di dare spiegazioni.
Può capitare però anche di trovare sul tavolo (previa telefonata per chiedere autorizzazione a varcare la soglia in propria assenza) un bel girasole. E di trovare accanto al girasole un post-it con scritto "Questo fiore starebbe più volentieri in una casa pulita".
Iscriviti a:
Post (Atom)